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Omišalj | Njivice | Malinska | grotta Biserujka | Dobrij | |
Vrbnik | Punat | isolotto Košljun | Stara Baška | Krk |
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L’epoca della nascita di Vrbnik, un paese posto sopra una rupe alta, una cinquantina di metri quasi a strapiombo sul mare sottostante, non č facile stabilirla; ma č certo che questo č uno dei piů antichi abitati dell’isola. Forse piů che in altre zone di Krk, proprio qui sono state scoperte molte prove della presenza dell’uomo preistorico. Nell’ufficio parrocchiale del paese si custodisce una vera e propria collezione d’oggetti di pietra seguiti da gioielli dell’epoca illirica e romana. Acanto a Baška, Dobrinj e Omišalj, Vrbnik č il piů antico insediamento fondato dai Croati dopo il loro arrivo sull’isola; esso divenne, anzi, uno dei principali fortini croati – un castello – a difesa degli accessi all’isola sul lato orientale. Il nome odierno del paese č menzionato per la prima volta nel 1100 in quella che č il piů antico documento glagolitico finora conosciuto, l’atto di donazione del “glorioso Dobroslav”, un documento che segnerŕ in qualche modo il destino storico dell’intera isola. Per una lunga seria d’anni Vrbnik č stato un focolaio di cultura, fonte d’energia per la tutela della lingua e dello spirito nazionale croato di fronte alle offensive degli stranieri. Merita di essere subito ricordato a questo proposto lo “Statuto di Vrbnik” del 1388 (secondo statuto in lingua croata dopo di quello di Vinodolski 1288.). Stando ad una relazione di Domenico Bembo del 1587, molti “Verbenicensi” si fecero preti per sfuggire al servizio sulle galee e ad altri obblighi pubblici. Vrbnik fu il vero centro del glagolismo sull’isola di Krk. Molti manoscritti glagolitici nati in questa localitŕ sono scomparsi e tuttavia se ne conservano ben 105 nello stesso Vrbnik e nelle biblioteche di Roma, Mosca, Oxford e altrove nel mondo. Risaltano fra essi breviari e messali del XIV e XV secolo, libri notarili e capitolari. La chiesa parrocchiale della Madonna (prima menzione, 1325) possiede una ricca collezione d’oggetti sacri in argento e preziosi manoscritti glagolitici: dodici messali ed altrettanti breviari in pergamena. Vanno ricordate pure due grandi pale d’altare, una sull’altare maggiore e l’altra nella cappella del Santo Rosario. La prima č opera del pittore Marino Cvitkovi da Cattaro del 1599, l’altra non ha ancora una paternitŕ; si suppone che possa essere stata dipinta su ordinazione dello Johannes dei Frankopani a Venezia nel medesimo periodo in cui lo fu la pala d’argento della cattedrale di Krk cittŕ. La chiesa votiva della Madonna della Salute, nella parte orientale del paese, a balcone sul mare, fu costruita nel 1859 sul posto di una precedente chiesa del 1347. Sorse all’epoca di una grave epidemia di colera. In posizione dominante sulla borgata sorge infine il rudere della chiesa di San Mauro: era costruita dopo il 1483. Trovandoci a Vrbnik richiamiamo l’attenzione sui resti delle mura medievali di cinta e della torre “Sotto castello”, e su quella che la legenda vuole sia stata la casa dei conti Frankopani, detta “Baćin dvor”. Molto pittoresche sono le tortuose e strette vie del nucleo storico del paese; alcune sono cosi angusti che a malapena ci passa un uomo. Questo vecchio borgo, descritto ed esaltato da uomini di penna ed anche dai canti popolari “Vrbnice sul mare, alta montagna, ecc”, calamita soprattutto i pittori, uno dei quali ha scritto: “Pochi luoghi abitati sono, come lo č Vrbnik, un vero e proprio magazzino di motivi pittorici”. Nonostante disponga di strutture ricettive, Vrbnik piů che un luogo di villeggiatura continua ad essere una meta di gite. E lo č dal 1927, anno in cui fece i primi passi nel turismo con la costruzione di uno stabilimento balneare che tuttora funziona. Oggi pero č molte le baie, prossime a quella in cui sorge lo stabilimento, che richiama i bagnanti. Ci vengono gli ospiti dei centri turistici della terraferma dirimpettaia, da Novi Vinodolski, da Selce, da Crikvenica e da altri luoghi del Litorale, che attraversano il canale sui loro veloci motoscafi per giungere a Vrbnik sull’isola. Molto pittoreschi, e tra i piů belli dell’isola sono qui i costumi popolari femminili portati con orgoglio da ragazze e donne anziane nelle occasioni solenni. Particolarmente ricco č il patrimonio folkloristicoche si manifesta nelle sagre popolari richiamando folle di forestieri.
Non lontano da Vrbnik, nell’insenatura di Sveti Juraj, si vedono i muri
di una chiesetta romanica ad una navata della quale si fa menzione gia nel
1453 insieme con quella di S. Nicolo ad Ogrul. Sulle pareti si vedono
tracce d’affreschi, fra cui un antico tipo di nave. Da Vrbnik si puň avviare verso l’interno prendendo due direzioni: attraverso Garica per Kras ed oltre per Dobrinj, oppure attraverso Risika per Gostinjac, proseguendo sulla sinistra per Dobrinj puntando poi dritto verso la meravigliosa baia di Klimno, oppure sulla destra verso l’insenatura di Šilo. Strada facendo posiamo guardare a quanta resta della chiesa di S. Niccolo (Sv. Nikola) di Rovoznik, menzionata nel 1323 ed ai ruderi del castello Gradec presso Paprat, gia residenza dei Frankopani, anch’esso risalente all’inizio del Trecento. Risika č un antico abitato, menzionata gia nel 1284. Nella vicina insenatura di Sveti Marak si vedono i ruderi di una fortezza e tombe romane nella sabbia. In questo posto sono stati scoperto oggetti vari d’argilla e bronzo, urne e monete romane.
Tracce di una villa rustica romana sono ora sommerse dal mare. A Garica, e
non soltanto in quel posto, si trovano invece grandi tumuli illirici.
Anche qui la presenza degli Illiri fu seguita da quella dei Romani. BIBLIOTECA
VITEZIĆ La biblioteca della famiglia Vitezi, importantissima per il suo fondo librario, č un pubblico patrimonio dal 1910. Fra gli esemplari rarissimi, “libri piů preziosi dell’oro”, risalta l’atlante di Johann David Kochler, stampato a Norimberga nel 1718, dal titolo “Atlas scoasticus et itinerarius”. Quello di Vrbnik č uno degli unici due esistenti al mondo. L’altro esemplare si custodisce a Cambridge in Inghlitera. Oltre ad elementi tipicamente geografici ed alla descrizione della posizione politica degli Stati dell’epoca, l’atlante contiene una lunga seria d’altre informazioni: dai tipi di navi, d’armamenti e di decorazioni a vari diplomi, timbri di sovrani ed altro. Altri “Pezzi” di gran valore fra i circa 15.000 volumi della biblioteca sono il Nuovo Testamento in lingua croata edito nel 1562 a Tuebingen e il celebre “Illyricumsacrum” di D. Farlati, ai quali si aggiungono un interessante epistolario: la corrispondenza intercorsa fra due esponenti del Risorgimento nazionale croato, il dr. Dinko Vitezi e il vescovo Josip Strossmayer, codici glagolitici miniati del XV secolo e un trittico “Madonna con santi” del XVI secolo.
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