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                                        Malinska č uno dei centri abitati “nuovi” dell’isola; la sua origine pare che risalga al XV secolo, epoca in cui si menziona il suo porto come sicuro rifugio delle navi nei giorni di maltempo in mare aperto. Vi si rifugiavano anche le imbarcazioni degli Uscocchi che assaltavano le galee veneziane.

                                          La zona di Malinska con i numerosi villaggi che la circondano č chiamata dalla popolazione col nome collettivo di Dubasnica; ed e il territorio sul quale il conte Ivan Frankopan insedio’gruppi di coloni Valacchi o Morlacchi, i quali nel corso dei secoli finirono per slavizzarsi, assimilati dai Croati.

                                           Questi giunsero sull’isola molto prima, se ne fa menzione gia’ nel 1153 in    documenti di donazione delle chiesette di San Martino e Sant’Apollinare nei pressi dell’antico cimitero.

                                            La chiesetta di S. Apollinare fu demolita appena nel XIX secolo, ma tuttora resta in piedi il campanile a forma di prisma con le colonnine e le bifore costruite in stile tardogotico nel 1618 da maestri locali di Dubasnica e di Cres.

                                            Una leggenda popolare racconta che Malinska fu un abitato di Greci, i quali la abbandonarono in seguito a disastrose siccitŕ che prosciugň ogni fonte d’acqua potabile, ma forse anche in seguito alla guerra. Prima di fuggire da quel luogo desolato, essi avrebbero sotterrato i loro tesori che continuano ad accendere la fantasia degli avidi. Molti, naturalmente, li hanno cercati e li cercano, ma finora nessuno li ha mai trovati!

                                             Nelle immediate vicinanze di Malinska, a questa collegato da nuove moderne costruzioni lungo la strada, sorge l’abitato di Porat (il nome deriva dall’italiano “porto” ), con alcune ex ville dei patrizi di Krk, Colazio e Celebrini, ed il convento di Santa Maria Maddalena dei frati glagoliti. In questo convento del Terz’ordine si puň ammirare un polittico del 1555 di Girolamo da Santacroce. A due miglia da Porat, sopra la baia di Cavlena, incontriamo la chiesetta di San Grisogono, molto antica, un prezioso tipo di costruzione del primo Medio Evo, costruito in puro stile bizantino. Al tempo dell’Austria una commissione centrale della sovrintendenza ai monumenti di Vienna fisso nel periodo tra il V e il VII secolo, la data della sua costruzione.

                                               Continuando il viaggio lungo la strada litoranea, si arriva nella zona che le fonti storiche indicano con nome di “Caput insulae”, capo dell’isola, donde l’odierno toponimo Glavotok che n č l’esatta traduzione. La lussureggiante vegetazione, la natura intatta e la presenza di un convento c’invitano a sostare per ascoltare alcune informazioni storiche.

                                                  Risale al 1277 la prima menzione di una villa di campagna con una cappella dei Conti di Krk, i Frankopani. L’attuale chiesa conventuale comincio’ ad essere costruita nel 1507. In essa sono sepolti gli abitanti dei villaggi circostanti morti fino al 1817, anno in cui fu costruito il nuovo cimitero. Nell’ambito del convento di Glavotok opero la prima tipografia dell’isola, tra il 1875 e il 1892.

                                                  Essendo questa zona molto boscosa, in passato vi si sviluppo’ un vivace commercio del legname, il quale era esportato a Venezia ed a Rijeka. A Rijeka a ricordarlo c’e’ la “Riva Boduli”, il molo sul quale gli isolani, detti “Boduli”, scaricavano appunto il legname.

                                                    Tornando a Malinska va detto che nel suo porto il primo piroscafo atracco’ nel 1866 e fu quello del Lloyd austriaco di Trieste che inaugura la linea marittima Trieste – Fiume. Alcuni anni prima, nel 1859, Malinska era stata il secondo centro dell’isola ad aprire un ufficio postale.

                                                    Le radici dell’attivitŕ’ turistica a Malinska, che in questo campo occupo’ il vertice della classifica nell’isola, risalgono ai lontano 1880. Nel 1880, venendo sull’isola per una battuta di caccia agli uccelli migratori, si fermo’ a Malinska anche l’erede al trono imperial-regio asburgico Rudolfo. Nei decenni successivi, con le interuzzioni delle due guerre mondiali, il turismo ando’ sempre piu’ sviluppandosi ed oggi, ottanta anni dopo che i giornali di Vienna definirono la localitŕ “perla dell’arcipelago quarneriano”, quest’appellativo si adatta piu’ che mai.

                                                    Malinska diede i natali, tra gli altri, Ivan Klobucaric (XVI – XVII sec.), pittore e cartografo della Casa Asburgo. Per ordine dell’arciduca Ferdinando disegno’ le carte geografiche della Stiria e dell’Austria Interna, ma e celebre anche il suo disegno del Quarnero del 1586 nel quale tratteggio’ l’intera isola di Krk, sulla quale indico’ la nativa Dubasnica a lettere maiuscole mentre le altre localita’ dell’isola ebbe la maiuscola soltanto nella lettera iniziale.

 

 

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