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La prima localitŕ che incontriamo sull’isola e Omisalj, una cittadina in cui nucleo storico si trova sopra un colle alto 85 metri sul livello del mare, a sentinella di una baia il cui aspeto naturale e cambiato dopo la costruzione dell’Oleodotto adriatico che qui ha il suo terminale.
Qui troviamo le fondamenta preistoriche dell’abitato, ne seguiamo
l’evoluzione dai tempi dei Liburni e dei Romani in poi, attraverso la
signoria dei Conti Frankopani (Frangipane)
e il dominio veneziano fino ai giorni nostri. Sul cucuzzolo
dell’altura sorgeva il Castelliere preistorico. Nella medesima
posizione, strategicamente favorevole, sorse nel Medio Evo
il Castello “ad musculum” (dando il nome Castelmuschio – il
nome italiano).
Le prime fonti scritte riguardanti Omisalj risalgono al XII secolo. Si
coincia infatti con una bibbia glagolitica custodita attualmente
nell’Ufficio parrocchiale di Dubasnica, continuando con un “Frammento
degli apostoli da Castelmuschio” del XIII o XIV secolo, in messale
glagolitico del XV secolo che si trova in Vaticano ed altri documenti.
All’inizio di marzo del 1393 tale Vito da Castelmuschio comincio a
scrivere un breviario su pergamena; il parroco Nikola Brozic ne curo la
redazione e la stampa a Venezia nel 1561: Si ritiene che dalla stessa
fonte deriva anche il celebre “Evangelistario di Roma” in glagolico.
Come in altri centri dell’isola anche qui i piu importanti monumenti
della storia e della cultura sono per lo piu di carattere sacro o legati a
edifici del culto. Al primo posto va ricordato la chiesa parrocchiale che,
a giudicare dal rilievo sopra la porta, risale al XII secolo.
All’interno del tempio, che ha subito restauri e modifiche nel corso dei
secoli (nel XVI secolo fu aggiunta la cupola e costruito il campanile), si
trova un altare con un trittico su legno del pittore veneziano Jacobello
del Fiore del XV secolo.
Sul lato meridionale del campanile, guardando verso la piazza, vediamo la
Loggia di citta del XVI secolo; in passato serviva da tribunale e vi
venivano discussi gli affari pubblici. Sul lato orientale della stessa
piazza si trova la cappella di Sant’Elena del XV secolo; vi si
custodisce una lapide con un’iscrizione in cui si ricorda la costruzione
dell’acquedotto nella citta roma di Fulfinium. Meritano di essere visti
anche i resti del Castello, gia parte integrante della cinta difensiva,
costruito nel 1476 dal Conte Ivan Frankopan.
La storia di Omisalj e burrascosa come la storia dell’isola. Tra i
particolari curiosi va ricordato quello di una nave da guerra inglese che
nel 1808, durante la presenza napoleonica dell’isola, sparo’ una
cannonata su Omisalj.
Nel corso della sua lunga storia, Omisalj diede sempre prova di grande
vitalitŕ; anche nei momenti piu critici riusci a rinnovarsi, come avviene
nel nostro tempo. In proposito va detto che all’epoca del tramonto dei
velieri, numerosi uomini di questo borgo emigrarano negli Stati Uniti in
cerca di fortuna; oggi, comprendendo anche quelli della
quarta generazione, ci sono circa 1500 oriundi di Omisalj nella
sola New York, un numero pari agli abitanti d’oggi nel paese di origine,
il quale vive in simbiosi fra l’industria petrolchimica e turismo. Il turismo qui comincio a sviliparsi nel 1905. Inizialmente la borgata fu semplicemente meta di gitte, poi sorsero i primi moderni alberghi. Oltre alle bellezze naturali, il turismo fu favorito dal fato che proprio in questa localitŕ, nel 1925, si acesero le prime lampadine elettriche; quell’anno fu pure inaugurato l’acquedotto. Dieci anni piu tardi (1935) fu organizzato il primo “Festival di Krk”, una rassegna del folklore dell’isola. Danze e canti popolari, insieme a molti usi e costumi, sono ancora oggi di casa a Omisalj. |