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Omišalj | Njivice | Malinska | grotta Biserujka | Dobrij | |
Vrbnik | Punat | isolotto Košljun | Stara Baška | Krk |
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Un canto popolare definisce Dobrinj “la cittŕ bianca”. Si tratta di uno dei piů antichi castelli dell’isola e, come tutti i borghi medievali, sorge su un’altura con i fianchi scoscesi verso nord ed est. Una moltitudine d’antichi toponimi presenti sul posto e nella zona circostante confermano l’origine preillirica dell’abitato e delle frazioni che gli stanno intorno. Oltre alla presenza dei Croati, giunti sull’isola nel Vi e VII secolo, qui si registra un successivo insediamento nel XII secolo, epoca in cui nella zona di Dobrinj cominciarono a stabilirsi i Valacchi (Morlacchi) venuti dal Velebit. Con l’odierno nome Dobrinj č menzionato per la prima volta in un documento del 1° gennaio 1100 stilato in lingua croata, quello del “glorioso Dobroslav”. Allo stesso anno risale anche la chiesa di S. Vito di Dobrinj nel vicino e omonimo villaggio (Sveti Vid Dobrinjski). Il gia citato documento del 1100 menziona pure la chiesa di S. Stefano a Dobrinj. Un’iscrizione glagolitica sulla sua facciata ci ricorda che fu ampliata nel 1510. In essa di particolare valore c’e’ l’antependio con un quadro dell’incoronazione della B.V.Maria, ora custodito nell’Ufficio parrocchiale. Quest’opera di Paolo Veneziano (XIV secolo) fu restaurata nel 1968, anno della rimozione dalla chiesa. Non meno preziosa č una pala d’altare su legno risalente al 1570 (come c’informa un’iscrizione glagolitica) che serve da retabl dell’altare maggiore. Pur essendo un castello, Dobrinj non fu mai cinto di mura, perciň nei secoli XVI e XVII piů volte subbi incursioni e saccheggi da parte di pirati e Uscocchi. Ai piedi del borgo si apre una bela baia lungo il cui arco, come perle di una collana, si susseguono vari piccoli paesi. Uno di essi merita particolare attenzione: Soline. L’abitato, gia menzionato in un documento del 1230, deriva il nome dalle saline che qui funzionavano sin dai tempi dei Romani. Anche i gia ricordati Valacchi/Morlacchi, che qui s’insediarono nel XII secolo, furono probabilmente impiegati come salinaroli in quella saline la cui attivitŕ era stata vietata da Venezia perché facevano concorrenza a quelle che la Serenissima sfruttava a Rab, a Pag e in Istra. Per gli abitati piů vetusti di questa zona c’e’ pure Klimno (nella baia omonima) dove la cappella di S.Clemente, del 1381, porta un’iscrizione glagolitica sulla porta. Probabilmente risalgono alla medesima epoca gli abitati di Sužan, Rudine, Čižići, Tribulje e Hlapa, mentre il vicino Rasopasno č menzionato nel 1471. Il campanile della chiesa parrocchiale di Dobrinj č di data recente. Il vecchio crollo nel 1720 per un colpo di fulmine. Ricostruito nel 1726, fu minato e distrutto dai soldati tedeschi il 7 agosto 1944. Nell’immediato dopoguerra fu nuovamente costruito. Qui a Dobrinj si conservano, scritti in glagolico, i libri dello Stato Civile del 1560; sono i piů antichi sull’isola di Krk e fra i piů antichi in Croazia. La baia di Klimno č nota per i vecchi squeri (cantieri navali), ma anche per la coltivazione delle ostriche e dei mitili. In tempi recenti sono state condotte ricerche scientifiche sulla qualitŕ del mare, accertando che le acque della baia sono eccezionalmente adatte alla maricoltura.
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