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                                             Pare che Punat sia stata fondata n tempi relativamente recenti, anche se si sa con certezza che sul suo territorio l’uomo e vissuto sin dai tempi piů remoti, come dimostra il ritrovamento d’armi di pietra nel periodo neolitico.

                                           Nelle vicinanze dell’odierno centro abitato furono rinvenute tracce di un abitato il lirico, costruito in cerchi concentrici, con muri a secco, a numerose vestigia dell’epoca romana: un sarcofago, tombe di mattoni, monete, gioielli e frammenti d’epigrafi.

                                           La tradizione vuole che il nome di Punat deriva da un ponte di legno che allacciava il promontorio di Prniba – oggi fittamente coperto di pinete – e la riva di Punat, sicché´al tempo del dominio della Serenissima fu chiamato Villa di Ponte. E molto probabile che quel ponte fu costruito dagli abitanti di Krk – cittŕ (i quali costruirono pure la strada che porta alla piccola baia ed alla cappella di S. Nicolo (Sv. Nikola), i quali coltivavano campi di loro proprietŕ nei dintorni di Punat e fino alla baia di Konoba nella quale sembra sia esistito un abitato romano fondato da coloni – veterani.

                                           Oltre alle localitŕ i cui nomano derivano dall’italiano e dal latino, vi sono toponimi d’origine greca, e ciň dimostra come la popolazione dell’isola sia il risultato di in parte lontane mescolanze etniche dovute alle vie marittime e ad altri motivi. Il nome di Punat alias Villa di Ponte fa la sua prima apparizione nel 1377, mentre i Croati vi fecero la loro comparsa non piů tardi del XII secolo. La cittadina sě ed estesa gradualmente, e la sua popolazione ha sempre dimostrato eccezionale vitalitŕ e dinamismo.

                                           Fra gli edifici sacri di Punat merita d’essere ricordata la chiesa parrocchiale della SS. Trinitŕ del 1777 con notevoli opere pittoriche di quell’epoca. Sull’isolotto di Košljun si trovano due capitelli del VII secolo sui quali e scolpita la lettera “A”; potrebbe indicare Andreas, e in questo caso si dedurrebbe che la chiesetta di Sant’ Andrea, patrono di Punat, che sorgeva nei pressi dell’odierno albergo “Psrk”, potrebbe risalire a quel secolo.

                                            Per inciso ricordiamo che nella baia di Konobe, a sud di Punat andando verso il promontorio e il faro di Negrit, durante la seconda guerra mondiale, le imbarcazioni della Marina partigiana organizzarono una linea di trasporto fra l’isola, e le zone libere della Dalmazia e la terraferma dirimpetto all’isola.

                                            La marina piů´estesa dell’Adriatico e´quella di Punat. Funziona ormai da una ventina d’anni. Panfili e altre imbarcazioni da diporto attaccati in quest’ampia baia sono al riparo da tutti i venti. Al centro della baia sorge l’isolotto di Košljun. Sulla riva di Punat funziona un cantiere navale con una lunga tradizione e una manodopera d’alte capacita.

 

 

 

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