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chiesetta di S. Marco |
Il territorio di Baška fu abitato gia’ nella preistoria, grazie anche ad un gran numero di grotte che l’uomo in quell’epoca usava come dimora. Possiamo seguire la presenza umana sul territorio al tempo dei Giapodi che costruirono castellieri, poi dei Romani e via fino ad oggi. Per quanto riguarda i Romani e il loro tempo va ricordato un abitato costruito gia’ nel II secolo avanti l’era volgare nelle immediate vicinanze dell’odierna chiesetta di San Marco (Sv. Marko) che fu a sua volta costruita sopra un mosaico a più strati di un tempio paleocristiano. In questa località sono state scoperte tombe romane, urne, capitelli e oggetti preziosi. Un acquedotto romano, infine, partendo dalla località detta “Santis”, dove c’era una sorgente, andava verso il mare. L’antico abitato, e cioè il Vecchio Castel di Baška, fu costruito sulla collinetta dove oggi si trova il cimitero del paese con la chiesetta di San Govanni (Sv.Ivan). In uno scontro con i Veneziani, avvenuto nel 1380, castello e borgo furono incendiati per ordine del comandante Lodovico Loredan. In seguito l’abitato fu ricostruito più prossimo al mare; sorse Baškanova (la vecchia e’ stata bruciata N.d.A.) Baška è menzionata per la prima volta in un documento del 1232: un accordo dei conti di Krk sulla divisione e il governo della città e dell’isola. L’odierno nome fa la sua comparsa appena nel 1375 in una donazione scritta in glagolitico: Baška. Nel vecchio castello avevano la propria residenza i signori dell’isola di Krk, i conti Frankopani. Da quella posizione rialzata coglievano un magnifico panorama: la baia e, al di la’ del mare, i monti Velebit, oltre a molte isole dell’Adriatico settentrionale. La prima casa accanto al mare murata, seme del nuovo quartiere sul Lido di Baška, fu costruita nel 1525 e porta il numero romano I (uno) e un’epigrafe che dice: Pax huic domui et omnibus in ea (Pace sia a questa casa e a tutti coloro che abitano in essa). Il trasferimento della popolazione dalle zone più elevate verso il mare si protrasse fino al XVI secolo, com’e’ confermato da una relazione del provveditore veneziano Agostino Valerio nel 1527. In quella stessa epoca presero a svilupparsi anche i villaggi circostanti: Bašćanska Draga, Jurandvor e Batomalj. Abitati che da sempre formano un’unica comunità politico – amministrativo, ed economica. Baška, con Krk e Malinska forma il terzetto delle località turistico – balneari di più lunga tradizione sull’isola. Nel 1904, col nome di “Società per l’abbellimento”, sorse la prima associazione turistica di Baška, dove gli ospiti giunsero nel 1908, anno in cui fu costruito il primo stabilimento balneare. Quel medesimo anno apparvero sui giornali di Praga i primi articoli su Baška, dove l’anno successivo arrivo) Emil Geistlich, direttore del giornale ceco “Narodna politica” per rendersi personalmente conto delle bellezze naturali della località che vanta una spiaggia arenosa lunga due chilometri. Nel 1910 Baška fu visitata da 600 turisti cechi e slovacchi; presero ad essere costruiti alberghi, si moltiplicarono gli affittacamere; furono dati alle stampe i primi opuscoli pubblicitari e guide turistiche di Baška in più lingue; la località divenne un rinomato luogo di riposo. Purtroppo il primo conflitto mondiale interruppe il movimento dei forestieri che riprese dalla 1919 ancora più´intensamente, per essere nuovamente bloccato dalla seconda guerra mondiale che, oltretutto, arreco’ gravi danni alle strutture. Sarebbero trascorsi diversi anni primi che fossero risanate le ferite; contemporaneamente, pero’, furono costruiti nuovi alberghi modernissimi e confortevoli che nel secondo dopoguerra hanno ospitato centinaia di migliaia d’ospiti. Nei mesi estivi Baška e’ il centro turistico più affollato dell’isola. Il turismo ha degnamente sostituito un ramo d’attività che in passato fu qui importante: la navigazione a vela. Quest’ultima tramonto’ con la sempre più forte presenza dei piroscafi. Marinai capitani ed armatori di velieri erano tanti a Baška che ancora nel 1873 fu costruito l’edificio scolastico, nel 1909 fu tenuto il primo corso nautico grazie al quale numerosi giovani di Baška ottenne un diploma di navigazione, ma più in la´non sì andò. LA STORIA DI CORINTHIA
Le insenature che si susseguono lungo la costa dell’isola di
Krk, eccezionalmente frastagliata, hanno fornito un rifugio naturale
alle navi di tutte le bandiere e d’ogni epoca: a pescatori e marinai
onesti e pacifici, ma anche a pirati e corsari d’ogni risma, fra
questi compresi gli Uscocchi di Senj i quali, nei giorni di maltempo, si
rifugiavano nelle insenature dell’isola anche per sfuggire ai pericoli
del mare. Se si tiene presente il fatto che lungo la costa di Krk
passava la via longitudinale di navigazione che collegava la sponda
italiana dell’Adriatico a quell’orientale all’altezza di Senj, si
comprenderla benissimo l’importanza delle baie di Krk e di Mala Luka,
di quest’ultima soprattutto, posta al riparo da tutti i venti. E
proprio qui si trovano i resti di una città illirica (i Giapodi vissero
in questi territori sin da 5000 anni prima dell’era volgare). Quella
città, Bosar, secondo la tradizione si chiamava Corinthia. Ai ruderi di questa città è legata la leggenda secondo la quale gli abitanti furono massacrati dai pirati dopo aver conquistato la città medesima nella quale erano entrati “pacificamente” disarmati, trascinando pero le armi in una cassa da morto col pretesto di dover portare in chiesa un loro compagno deceduto durante la navigazione. La leggenda ricorda che “il sangue scorse da Corinthia fino al mare”.
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chiesetta di S. Lucia |
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resti del borgo sulla colina |
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epigrafe della prima casa |
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tomba di E. Geistlich |
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![]() il poster pubblicitario anni '20 |
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Baska/
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